QUAL-IT: l’automazione che tutela la tradizione del pane artigianale

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Nel cuore pulsante della Food Valley italiana, dove il saper fare artigianale incontra la ricerca tecnologica più avanzata, Bertuetti riscrive le regole dell’innovazione nel mondo della panificazione industriale.

Con il progetto QUAL-IT, cofinanziato dal Programma Regionale FESR 2021- 2027 e avviato nel 2023, l’azienda bresciana ha sviluppato una linea automatica per prodotti da forno che promette di conciliare efficienza industriale e qualità artigianale, senza compromessi. Un traguardo che, per un settore spesso stretto tra i vincoli della produzione di massa e il desiderio di mantenere intatte le caratteristiche tradizionali, rappresenta una svolta di rilievo.

Il progetto nasce da un’esigenza concreta e condivisa da molti operatori del comparto: rispondere all’aumento costante della domanda globale di prodotti da forno senza sacrificare l’anima del prodotto.

Negli ultimi anni, infatti, le tecnologie industriali hanno spesso privilegiato la standardizzazione e la velocità a scapito di ciò che rende il “Made in Italy” inconfondibile: qualità, texture, gusto e freschezza.

Con QUAL-IT, Bertuetti ha voluto ribaltare la prospettiva, dimostrando che l’automazione, se pensata con intelligenza, può essere la più preziosa alleata della tradizione. Non è un caso che questo percorso si sviluppi in Italia.

Il nostro Paese è tra i maggiori produttori e consumatori di pane e prodotti da forno in Europa, ma soprattutto vanta una tradizione millenaria che ha fatto del pane un simbolo culturale, prima ancora che alimentare.

La sfida odierna è riuscire a trasferire quell’eredità in un mercato globale che, secondo le stime, crescerà di oltre il 5% annuo nei prossimi cinque anni, trainato dall’aumento della popolazione, dal boom dell’horeca e dal desiderio dei consumatori di trovare ovunque nel mondo sapori autentici.

Il cuore del progetto QUAL-IT è una linea automatica composta da tre macchine – impastatrice, spezzatrice e robot cartesiano – che rappresentano un’innovazione tanto nei materiali quanto nei processi.

La nuova impastatrice a braccia tuffanti è stata progettata per affrontare impasti complessi e ad alta idratazione, tipici della tradizione artigianale italiana. Questa tecnologia consente di migliorare l’ossigenazione e la struttura del glutine, mantenendo costante la qualità anche su grandi volumi produttivi.

Non si tratta di un semplice restyling: la macchina è stata ripensata da zero per reggere carichi fino a 450 kg, integrare un’elettronica avanzata e dialogare con i sistemi digitali di gestione MES, permettendo così un controllo accurato e tracciabile di ogni fase produttiva.

Altrettanto innovativa è la spezzatrice volumetrica senza agenti di stacco, che segna un cambio di paradigma in termini qualitativi e ambientali. Eliminando l’uso di oli alimentari – tradizionalmente indispensabili per evitare l’adesione dell’impasto – la macchina riduce i costi operativi, abbatte i residui indesiderati e, soprattutto, preserva la naturalezza del prodotto.

Un risultato ottenuto grazie a un sistema combinato di nastri trasportatori, materiali a elevato potere distaccante e sensori sonar capaci di adattare in tempo reale i parametri di lavorazione.

Una scelta che risponde anche alle nuove sensibilità dei consumatori, sempre più attenti a ciò che mangiano e all’impatto ambientale delle produzioni.

Il terzo elemento è il robot cartesiano, incaricato di movimentare le teglie su due carrelli distinti per ottimizzare i tempi ciclo. Grazie al doppio sensore laser e a un software intelligente, è in grado di riconoscere forma e posizione delle teglie, gestendo carico e scarico in tempo mascherato.

Questa soluzione permette non solo di ridurre gli sprechi e minimizzare la caduta dell’impasto durante il trasferimento, ma anche di preservarne struttura e integrità, garantendo un prodotto finale più fedele alla tradizione. La complessità del progetto è stata notevole.

Ogni macchina è stata sviluppata con il contributo diretto di panificatori e pasticceri, testata in condizioni reali e migliorata grazie a un intenso lavoro di prototipazione. Le criticità affrontate – dalla scelta dei materiali fino alla messa a punto dei software – hanno richiesto il coinvolgimento di fornitori e partner altamente specializzati, ma hanno portato a un risultato solido: un sistema integrato che innalza la produttività senza intaccare la qualità.

QUAL-IT non è quindi solo un traguardo tecnologico, ma anche un modello di collaborazione virtuosa tra impresa, ricerca e artigianato. Il progetto ha generato know-how che potrà essere applicato anche in altri ambiti della produzione alimentare, aprendo nuove opportunità di crescita per il tessuto industriale italiano.

Non va dimenticato, infatti, che gran parte del valore del food italiano deriva dalla sua capacità di coniugare piccole e medie imprese radicate nei territori con sistemi produttivi sempre più avanzati, in grado di competere a livello internazionale.

Per Bertuetti, azienda con radici solide ma sguardo internazionale, QUALIT rappresenta una dichiarazione di intenti: confermare il proprio ruolo di leader e innovatore nella panificazione industriale e, al tempo stesso, difendere la reputazione di un intero comparto.

La linea è già pronta per la commercializzazione e i primi ritorni in termini di vendite e marginalità sono attesi nel corso del 2025, con prospettive significative anche sui mercati esteri. Le applicazioni sono numerose: dal pane fresco ai prodotti surgelati, fino alla pasticceria, settori che richiedono flessibilità e capacità di gestire ricette diverse con la stessa affidabilità.

Guardando al futuro, QUAL-IT si inserisce in una traiettoria più ampia che vede la digitalizzazione e la sostenibilitàcome assi strategici di sviluppo.

L’integrazione con sistemi di monitoraggio remoto, l’analisi dei dati in tempo reale e la possibilità di collegare la linea a piattaforme di manutenzione predittiva aprono scenari interessanti sia in termini di efficienza che di riduzione dei fermi macchina.

Allo stesso tempo, la riduzione degli sprechi e l’eliminazione degli oli di stacco rappresentano un contributo concreto agli obiettivi ambientali che sempre più aziende e consumatori richiedono.

In un contesto in cui l’automazione viene spesso percepita come nemica della tradizione, QUAL-IT dimostra che la tecnologia, se progettata con attenzione, può diventare custode dell’eccellenza italiana.

È la prova che un pane fatto “come una volta” può nascere anche da una linea automatica, se questa è costruita per rispettare l’impasto e i suoi tempi. Una sfida vinta non solo da un’impresa, ma da un’idea di futuro in cui innovazione e identità culturale non si escludono, bensì si rafforzano a vicenda.

www.bertuetti.it

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