Un 2025 particolare per l’industria italiana, che ha dovuto far fronte a una congiuntura complessa e dar fondo a tutte le proprie doti di flessibilità è innovatività per rimanere competitiva sui mercati, nonostante situazioni di crisi internazionali, dazi e restrizioni di varia natura. Sono comunque molti i settori che hanno saputo resistere alle difficoltà; le aziende che operano su più segmenti hanno potuto bilanciare i risultati ottenuti nei mercati in crescita e in realtà più statiche ottenendo risultati complessivamente positivi. Per Mayr Italia, filiale della multinazionale tedesca Mayr, che da più di trent’anni offre alle aziende italiane soluzioni vincenti per le trasmissioni di potenza, il 2025 è stato positivo e il 2026 si preannuncia interessante: ce ne parla Alberto Surace, General Manager dell’azienda.
Com’è stato il 2025 di Mayr Italia? Avete raggiunto gli obiettivi che vi eravate prefissati?

«Il 2025 è stato un anno complesso per l’industria meccanica a livello globale, per via dell’incertezza macroeconomica e di cicli di investimento non sempre lineari. Nonostante questo contesto, Mayr Italia ha chiuso l’anno con una crescita significativa rispetto al 2024, raggiungendo pienamente i target fissati.
Il mercato ha attraversato una fase intermedia di rallentamento – in particolare tra primavera ed estate – ma la capacità delle aziende di riprogrammare gli investimenti negli ultimi mesi dell’anno ha generato un recupero che ha inciso positivamente sul nostro risultato finale.
È un dato particolarmente rilevante se si considera che tutte le nostre principali famiglie di prodotto hanno contribuito alla crescita: dai freni ai giunti limitatori di coppia, fino ai giunti per la trasmissione. Questo equilibrio dimostra sia la solidità della nostra proposta tecnologica, sia la capacità di servire settori con dinamiche differenti.
Per quanto riguarda i mercati applicativi, il food & beverage si è confermato molto dinamico, compensando settori che hanno vissuto una domanda più irregolare. Le macchine utensili, da sempre un ambito chiave per noi, hanno mostrato un andamento a “macchia di leopardo”, ma con aziende particolarmente innovative che hanno investito in componenti di qualità per migliorare performance, sicurezza e affidabilità dei propri impianti. Nel complesso, il bilancio è decisamente positivo.»
La capacità di creare soluzioni custom è per voi un fattore di successo che vi permette di distinguervi dalla concorrenza: nel 2025 la centralità di questo aspetto è stata confermata?
«La personalizzazione è un elemento identitario della nostra azienda: è ciò che ci permette di andare oltre il catalogo e di trasformare esigenze specifiche in soluzioni realmente su misura. Riceviamo richieste da progettisti che operano in ambiti molto diversi: dalle macchine ad alta velocità ai sistemi destinati ad ambienti estremi.
Lavoriamo spesso su applicazioni con dinamiche elevate, dove servono componenti capaci di operare a 20.000 o 30.000 giri al minuto mantenendo la stabilità delle prestazioni. Sono casi in cui ogni dettaglio – materiali, geometrie, bilanciamento – gioca un ruolo fondamentale.
Allo stesso tempo sviluppiamo soluzioni destinate a contesti ambientali difficili: temperature molto alte o molto basse, umidità elevata, presenza di nebbie saline, sostanze corrosive o agenti aggressivi. In queste condizioni la protezione superficiale, la scelta delle guarnizioni e la selezione dei materiali sono determinanti per la durata del componente.


Forniamo inoltre prodotti conformi alle direttive ATEX per gli ambienti potenzialmente esplosivi, e sviluppiamo freni pienamente compatibili con le normative del settore ascensoristico – dalla EN 13849 alla EN 81 – aggiornando costantemente le soluzioni man mano che le normative evolvono.
Un altro ambito che ci distingue è quello della grande potenza: siamo tra i pochi a fornire limitatori in grado di gestire coppie che raggiungono decine di migliaia di Nm, fino a 100.000 Nm. In questi casi spesso non ci limitiamo a modificare un prodotto esistente, ma procediamo a una riprogettazione completa per garantire sicurezza, ripetibilità e durata anche nelle condizioni più gravose.
Un ulteriore vantaggio competitivo è rappresentato dal nostro magazzino italiano: grazie a un assortimento molto ampio riusciamo a fornire rapidamente gran parte dei prodotti richiesti, riducendo sensibilmente i tempi di attesa e migliorando la continuità produttiva dei clienti.»
Ci saranno innovazioni di prodotto nel 2026? Quali soluzioni vi aspettate che offrano maggiori soddisfazioni?
«Il 2026 sarà un anno caratterizzato dal consolidamento delle tecnologie di monitoraggio e dalla maggiore integrazione con i sistemi digitali dei nostri clienti.
La novità più importante sarà ROBA-Gateway, un dispositivo che semplifica il collegamento IoT con PLC, PC di supervisione e dispositivi mobili. Il suo valore sta nella capacità di trasmettere ai sistemi superiori non solo alcuni parametri selezionati, ma l’intero insieme di dati raccolti dal modulo ROBA-brake checker, esportandoli in un formato immediatamente utilizzabile dagli applicativi di manutenzione, diagnostica o analisi di processo.
Questo permette ai costruttori di macchine e agli end user di fare un salto di qualità nella gestione dei dati, trasformando le informazioni provenienti dai freni in un vero strumento di ottimizzazione e prevenzione guasti.
Una seconda novità sarà la nuova linea di freni ROBA-topstop, progettata per integrarsi in modo nativo con i nostri moduli di monitoraggio e con ROBA-Gateway. Le prestazioni meccaniche, già ampiamente riconosciute, restano immutate, mentre aumenta in modo significativo la loro interconnettività. Questo apre la strada a processi più efficienti, a una manutenzione predittiva più accurata e a un maggior controllo qualitativo.»
Quali settori si mostreranno secondo voi più ricettivi verso queste innovazioni?
«Le nuove soluzioni sono pensate per tutti i contesti in cui la sicurezza degli assi gravitazionali è un requisito imprescindibile.
Ci aspettiamo un forte interesse da parte di settori già consolidati per noi – packaging, lavorazione del legno, macchine utensili, argani – ai quali si aggiungono ambiti in rapida crescita legati alla robotica e all’automazione avanzata.
In generale vediamo un mercato sempre più orientato a componenti che sappiano coniugare affidabilità, performance e capacità di integrarsi con architetture digitali complesse. È su questo terreno che crediamo di poter offrire un valore aggiunto particolarmente elevato.»


Nel 2025 avete proseguito le attività formative. Sono previsti nuovi webinar anche per il 2026?
«Negli ultimi anni abbiamo investito molto sulla divulgazione tecnica, con webinar che hanno riscosso un riscontro molto positivo da parte dei progettisti.
Nel 2026 proporremo nuovi appuntamenti focalizzati sulle innovazioni di prodotto, sulle applicazioni nei settori più strategici e sull’evoluzione delle normative di sicurezza.
Tutte le registrazioni dei webinar passati resteranno consultabili dal nostro sito: basta una registrazione semplice e veloce per accedere all’intero archivio in qualsiasi momento. È un servizio molto apprezzato perché permette di approfondire i temi trattati anche a distanza di tempo.»
Quali occasioni di incontro con i clienti sono previste per il prossimo anno?
«Il contatto diretto rimane per noi un valore fondamentale. Le fiere, oltre a rappresentare un’importante vetrina per le novità i prodotto, sono momenti privilegiati per confrontarci con i clienti, attuali e potenziali, ascoltare le loro esigenze e discutere dei progetti futuri.
Anche quest’anno saremo difatti presenti a MECSPE, che si terrà a Bologna al 4 al 6 marzo 2026. Sarà l’occasione per presentare dal vivo le nuove soluzioni legate all’interconnessione e alla raccolta dati, per mostrare l’evoluzione della nostra offerta orientata alla sicurezza e alla continuità produttiva e per rispondere alle domande di un pubblico qualificato, confermando la nostra capacità di affiancare e supportare aziende e progettisti con la nostra esperienza e competenza.»



