ATTENZIONE ALLA SALUTE, IL TREND TOPIC DEL MONDO BEVERAGE

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Salute, salute, salute. Complice la pandemia, i consumatori appaiono ben disposti verso tutti quei prodotti che si presentano come sani e rispettosi dell’ambiente (nella loro mente, i due concetti si sovrappongono) e il mondo del beverage non fa eccezione.

Nel settore bevande e alimenti liquidi le nuove tendenze 2022 hanno un fil rouge: la salute. Le scelte del consumatore sono infatti tutte orientate al benessere personale e, nella stessa logica, si presentano come “freefrom” o con prodotti “clean-label”. Questo cambiamento nell’orientamento del consumatore trova una sua dimensione anche nel settore dell’industria del beverage e degli alimenti liquidi, dove alcuni trend diventano diktat.

Attenzione allo zucchero

Ormai arrivato alla quasi demonizzazione, lo zucchero raffinato non è in sintonia con il salutismo e anche i consumatori meno attenti alla linea o al well eating desiderano ridurne drasticamente le quantità.

Una ricerca Mintel ha analizzato il lancio di prodotti con ridotto contenuto di zucchero negli ultimi 5 anni e ha riscontrato sorprendentemente come fra i Paesi più coinvolti dal fenomeno vi siano la Gran Bretagna (15%), seguita a stretto giro di boa dalla Germania (13%) e dalla Francia (10%).

L’Europa è meno dolce e le sole Francia e Germania insieme detengono il 5% dei brevetti mondiali finalizzati a migliorare il gusto dei dolcificanti e sviluppare tecnologie che riducano il costo della lavorazione di zuccheri alternativi. Perché almeno un po’ dolce, la bevanda, dovrà pur essere.

Alcol? No, grazie

Sorpresa, sorpresa. Dopo l’uscita di dati allarmanti su quanto la pandemia abbia contribuito ad aumentare il consumo di alcol, con un 2021 segnato da importanti incrementi nelle vendite online, ecco comparire una tendenza all’alcohol-free dettata da un forte aumento delle bevande NOLO (no and low alcohol, ossia senza o con poco alcol).

A riconferma c’è uno studio del mercato britannico che segnala un aumento di queste bevande pari al 32,5% durante il primo lockdown. E gin e aperitivi con alcol allo 0% dimostrano la forte propensione del consumatore verso prodotti salutari.

Anche in Italia il dato viene confermato. Lo scorso anno l’incremento delle bibite dealcolizzate ha addirittura raggiunto il tetto del 6%. Questo trend, che non accenna a fermarsi, ha fatto ipotizzare un tasso crescente dell’8% per ciascun anno, fino al 2025.

Un fenomeno che nel Bel Paese potrebbe essere stato incrementato dai diversi provvedimenti comunali e cittadini che hanno limitato la vendita degli alcolici in alcuni luoghi e fasce orarie della sera, in funzione anti-movida, in particolare nei centri storici e nelle piazze delle città.

Secondo Wine Intelligence, i vini senza alcol saranno tra le tendenze sicure del prossimo futuro. In Spagna, ad esempio, il ministero della Salute ha deciso di finanziare la ricerca in questo specifico filone, mentre l’Unione Europea propone di regolarizzarne la produzione. Si parla anche di vini senza alcol o a bassa gradazione alcolica.

Quelli che per il mercato sono semplici desiderata, per le aziende diventano sfide. Come ben sa chi opera nel settore, non basta rimuovere l’alcol per produrre una bevanda alcohol-free.

Sul tema, nel giugno 2021 la Commissione Europea ha presentato la sua proposta di modifica del regolamento n. 1308/2013, che disciplina la Pac. All’articolo 193, fanno la loro comparsa proprio i termini “vino dealcolizzato” (con tasso alcolometrico non superiore a 0,5% vol.) e “vino parzialmente dealcolizzato” (con tasso alcolometrico compreso tra 0.5% e 9% vol.).

Siamo soltanto agli inizi, e un 43% di consumatori abituali sarebbe pronto a sostituire progressivamente i prodotti alcolici con quelli privi di alcol o a basso contenuto alcolico in determinate occasioni. E, tra questi ultimi, secondo Iwsr meno di uno su cinque evita del tutto l’alco,.

Succhi e smoothies a grande richiesta

Restiamo nella logica della salute con due prodotti capaci di sfruttare al meglio questo scenario: succhi e smoothies. Secondo le analisi Statista, le vendite globali di “altri succhi, mix di succhi e smoothies” si attesteranno nel 2022 sui 38 miliardi di euro. E il tasso annuo di crescita previsto, pari al 4,41%, farà schizzare a 45 i miliardi del 2026, per una bellezza di 16 miliardi di litri di bevande.

Oltre ai classici pera, pesca e albicocca, la tendenza degli ultimi anni è di proporre mix di frutta e verdura con la combinazione di spezie come zenzero e curcuma. Sono allo studio anche metodi sempre più all’avanguardia per estrarre vitamine o proteine dai materiali residui della produzione tradizionale di bevande.

L’innovazione si sta orientando sempre di più verso l’eliminazione o la riduzione del contenuto di zucchero, oltre che verso un aumento della percentuale di frutta fresca in modo da proporre prodotti più in linea con la richiesta di naturalità da parte del consumatore.

L’affermarsi di modelli di consumo orientati al salutismo, ha dato nuovo impulso al settore soddisfacendo sempre di più la richiesta di “benessere” di coloro che selezionano cosa mettere nel carrello anche in base alla lista degli ingredienti e alla naturalità delle referenze.

Ridurre le quantità di zucchero e aumentare la percentuale di frutta, sarà quindi un imperativo categorico per le aziende operanti in questo settore.

Spazio alle Tecnologie

Le tecnologie del settore bevande e alimenti liquidi, consolidate rispetto ad alcuni ambiti, presentano un enorme potenziale dal punto di vista delle bevande a base vegetale, della riduzione del contenuto di zuccheri, delle alternative allo zucchero, nonché degli ingredienti vegetali funzionali.

L’ingegnosità del settore rimane alta e molte sono le sfide per la ricerca e sviluppo, soprattutto se si considera che in alcuni casi piccole modifiche nel prodotto potranno portare a nuove creazioni, mentre in altri casi saranno necessari cambiamenti più importanti, con nuove linee o nuovi impianti. Chi saprà cogliere queste sfide tecnologiche, avrà dalla sua un mercato dal potenziale eccezionale.

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