BALDI: da macelleria a grande azienda con un solo obiettivo, la soddisfazione del cliente.

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Insieme ad Emiliano Baldi, amministratore delegato di BALDI, abbiamo ripercorso la storia di un’azienda che, guardando sempre avanti, ha attraversato quattro decenni di storia industriale italiana da protagonista.

Baldi è oggi un’azienda che opera con quattro diverse divisioni aziendali nel settore alimentare, spaziando dalla lavorazione, porzionatura e confezionamento di carni bovine, alla produzione e commercializzazione di prodotti ittici e gastronomici in generale, come tipicità in vaso e fresche, salumi e molto altro. 

La sua storia inizia lontano, nel 1965, dalla macelleria avviata a Jesi da Umberto Baldi. Abbiamo ripercorso questa storia con Emiliano Baldi, attuale amministratore delegato dell’azienda.   

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Oggi Baldi è una grande azienda che opera in tutto il territorio nazionale. La sua storia, tuttavia, ha inizio con un’attività artigianale, una macelleria a Jesi. Quale peso ha avuto questa origine rispetto al successivo sviluppo dell’azienda? 

Umberto Baldi ha fondato la sua prima macelleria nel 1965, ma già dopo pochi anni aveva  dato vita alla Baldi Carni S.r.l. e fondato insieme ad altre personalità del settore l’associazione di categoria che oggi è la più accreditata a livello nazionale: Assocarni. Sebbene l’abilità artigianale, la sua maestria, costituiscano il punto di partenza di questa storia, essa non sarebbe stata tanto lunga se a questi punti di partenza non fosse stata fin dall’inizio associata abilità e visione, unita alla capacità di saper cogliere i cambiamenti che il mercato stava affrontando. 

È questa capacità che ha permesso a Umberto Baldi di ampliare il proprio business. L’ascolto continuo e attento alle esigenze di mercato, l’intuito e il metodo, sono stati i driver che l’azienda ha seguito fin dall’inizio, e che continua a seguire tutt’oggi. 

Il tesoro d’esperienza accumulata nel corso del tempo è il patrimonio principale grazia al quale siamo riusciti ad assumere oggi lo status di importante player nazionale.

Quali sono le fasi salienti di questo sviluppo? 

La prima fase ha caratterizzato il passaggio dalla macelleria, all’ingrosso di carni, all’inizio  solo commercializzate, poi anche lavorate grazie alla realizzazione di un piccolo laboratorio di tagli sottovuoto. 

La voglia di conoscere ed imparare sono state i driver principali di questo passaggio. In questa fase stava crescendo da un lato l’aggregazione di punti vendita nella grande distribuzione, con la conseguente scomparsa delle macellerie indipendenti, dall’altra il successo dei ristoranti, che iniziavano un processo di progressivo aumento del gradimento da parte del grande pubblico che è durato fino all’avvento del Covid-19. 

Una fase successiva ha portato alla managerializzazione dell’azienda: Baldi ha abbandonato la sua originaria struttura prevalentemente padronale assumendone una diversa, proiettata verso il futuro. Tutte queste fasi sono state difficili e sofferte, ma uno sguardo rivolto all’indietro mostra che sono state anche inevitabili.

Come si configura oggi l’azienda? 

Oggi Baldi, grazie alle sue diverse divisioni aziendali, propone qualità, soluzioni e opportunità innovative per diversi tipi di cucina. 

L’azienda ha coltivato gradualmente una visione sempre più completa del mercato, a stretto contatto con tanti profili differenti ma tra loro interconnessi. 

La diversità delle informazioni provenienti da più canali fornisce una visione globale ampia che arricchisce il know–how aziendale: dal ristoratore alla grande azienda fino al consumatore finale, ogni profilo fornisce all’impresa input e stimoli quotidiani, esprimendo esigenze specifiche che insieme ci spingono verso un duplice esito: qualità del prodotto ed esclusività del servizio.

Quali sono i principali valori che guidano Baldi?

Sono tre. In primo luogo il cliente: Baldi è senza dubbio un organismo clientecentrico. 

Puntiamo prima di tutto alla soddisfazione di chi ci sceglie e frequenta da anni. In secondo luogo, direi il prodotto e il servizio: intorno a questi due poli strutturiamo le nostre relazioni. Infine citerei la gestione orizzontale della nostra azienda, costruita e abitata dai nostri collaboratori e dalle loro famiglie. 

All’interno di questo sistema di valori il collante è il rispetto, un valore che rivolgiamo al mercato e che dal mercato esigiamo.

Vorrei citare anche l’attenzione che rivolgiamo al nostro territorio, selezionando e premiando i produttori e gli operatori locali quando in loro brilla la scintilla del talento.

Quanto è importante, per un’azienda come Baldi, l’innovazione tecnologica? Avete recentemente introdotto qualche novità in questo senso?

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L’Innovazione è il cardine su cui ruota tutta l’attività: informatica e tecnologia giocano un ruolo molto significativo nell’automazione gestionale, amministrativa e nel controllo dei processi produttivi. Per citare una delle ultime novità introdotte, vorrei parlare della collaborazione con la Tecno Pack S.p.A., uno dei più importanti player nazionali nello studio e realizzazione di linee di confezionamento completamente automatiche. 

Grazie ai loro prodotti, siamo stati in grado di automatizzare completamente il processo di confezionamento dei nostri hamburger surgelati. 

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Tecno Pack

La tecnologia offerta da Tecno Pack ci ha permesso di proteggere dal freddo il nostro prodotto e di aumentarne la shelf life, senza considerare i vantaggi derivati dall’automazione per la realizzazione di vari formati di packaging.

Negli ultimi anni, in particolare prima del diffondersi dell’emergenza pandemica, si è parlato molto di ecologia, in particolare di plastica e della necessità di ridurne il consumo per limitare l’impatto ambientale. 

Questo dibattito ha influenzato profondamente la produzione, e in particolare il settore del packaging, che ha saputo adottare soluzioni nuove per affrontare nuove sfide. Come affrontate le nuove sfide dell’ecologia? 

Scegliere un prodotto Baldi significa partecipare anche a un progetto aziendale che ha a cuore l’ambiente. 

Le nostre scelte green interessano sia i processi produttivi che quelli di approvvigionamento energetico. Investimenti, tecnologie e scelte strategiche tengono sempre conto della responsabilità sociale. 

Per citare alcune sfide già avviate: introduzione di illuminazione a led; autoproduzione dell’energia grazie ad un impianto fotovoltaico; packaging dotato di etichetta ambientale.

Il virus che continua a imperversare nel mondo ha introdotto profondi cambianenti sia nelle nostre vite di tutti i giorni che, naturalmente nell’ambito della produzione industriale. Quali sono state le sfide che il COVID ha imposto alla vostra azienda? Come le avete affrontate? 

Il momento che stiamo affrontando è drammatico per tutti, ma il nostro settore, la ristorazione, è stato colpito molto più duramente di altri. Le nostre scelte sono state  guidate dalla volontà di salvaguardare gli investimenti in capitale umano, vero patrimonio dell’azienda. Così abbiamo impiegato, e stiamo continuando a farlo, risorse volte a gestire al meglio la crisi, diluendo il più possibile inevitabili sacrifici economici e sociali. Abbiamo compensato con i nostri mezzi le mancanze delle istituzioni. 

Non siamo colpevoli di questa crisi ed è evidente che gli interventi attuati finora sono stati inefficaci, ma nonostante tutto faremo la nostra parte, forti di una squadra straordinaria e profondamente coesa e di risorse accantonate negli oltre 50 anni di vita dell’azienda proprio per essere pronti ad ogni evenienza.  

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