CRC Progettare il futuro preparandosi alla conformità ambientale

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Kieran Neale, Marketing Manager EMEIA, CRC Industries

Se siete responsabili di impianti di produzione o di attività di manutenzione e riparazione, dovete prepararvi ad affrontare un’ondata di nuovi leggi e regolamenti che in futuro interesseranno tutti i prodotti a base chimica, come spray per la manutenzione, lubrificanti sfusi e persino detergenti.

I professionisti più attenti dovrebbero iniziare a cercare alternative ad alte prestazioni per ridurre l’impatto ambientale, raggiungere gli obiettivi di sostenibilità e migliorare la sicurezza sul posto di lavoro. Tuttavia, c’è una nota di cautela: diffidate dei prodotti “greenwashed” che fanno affermazioni di facciata non supportate da alcuna evidenza certa; le decisioni di acquisto dovrebbero privilegiare le formulazioni dei prodotti che soddisfano rigorosi criteri scientifici per fornire garanzie di conformità ambientale.

Cosa ci aspetta? Nel 2025 la Commissione Europea prevede l’entrata in vigore del regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti (ESPR). Il regolamento ESPR costituirà la pietra miliare dell’approccio promosso dall’Unione Europea per progettare prodotti più sostenibili dal punto di vista ambientale e circolari.

Il quadro di riferimento del regolamento ESPR consentirà di definire diversi requisiti normativi, tra cui quelli relativi alla riutilizzabilità dei prodotti, alla presenza di sostanze che ostacolano la circolarità, all’efficienza energetica e delle risorse, al contenuto riciclato, alla rigenerazione e al riciclaggio, alle impronte di carbonio e ambientali. Si applicherà a tutti i prodotti immessi sul mercato dell’UE. Quando? Presto. È stato raggiunto un accordo provvisorio con il Parlamento Europeo in merito all’ESPR nel dicembre 2023. Il prossimo passo sarà l’adozione formale.

Dovreste anche aspettarvi una revisione della Direttiva sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio (PPWD). Nell’ambito del Green Deal europeo e del nuovo Piano d’azione per l’economia circolare, la Commissione Europea ha presentato una revisione della PPWD nel novembre 2022.

L’obiettivo è garantire che tutti gli imballaggi siano riutilizzabili o riciclabili in modo economicamente sostenibile entro il 2030. Le misure future affronteranno anche l’eccesso di imballaggi e ridurranno i rifiuti di imballaggio. Il voto sulla proposta finale è previsto per la fine di marzo 2024, il che significa che l’entrata in vigore è probabile nel secondo o terzo trimestre del 2025.

Pronti all’azione?

All’orizzonte si profila un grande progetto: il Piano d’azione dell’Unione Europea verso l’inquinamento zero. Questo piano definisce una visione per il 2050 per la riduzione dell’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo a livelli che non siano più considerati dannosi per la salute e gli ecosistemi naturali e che rispettino i limiti di sopportazione del nostro pianeta.

Il Piano d’azione verso l’inquinamento zero si traduce in obiettivi chiave da raggiungere entro il 2030 per accelerare la riduzione dell’inquinamento alla fonte. Il primo obiettivo sarà quasi certamente rappresentato dai veicoli, ma coinvolgerà ulteriori settori e rappresenterà un cambiamento enorme per molti Paesi.

Dovete essere consapevoli di questi cambiamenti perché interessano molti tipi di prodotti, compresi i prodotti chimici industriali per la manutenzione e la riparazione, probabilmente uno dei temi più difficili da affrontare per raggiungere la conformità. Molti dovranno razionalizzare le scelte relative alle attività di manutenzione in base alle normative ambientali.

Ma c’è un problema: il greenwashing. Il greenwashing sta prendendo piede e alcuni sono stati puniti per aver fatto affermazioni ingannevoli. La preoccupazione è tale che la Commissione Europea sta proponendo una nuova legge (Green Claims Directive) che incoraggia le aziende ad assicurarsi di utilizzare solo prodotti con marchi ecologici verificabili basati su metodi scientificamente validi e affidabili.

Secondo la Commissione Europea, il 53% delle indicazioni ecologiche fornisce informazioni vaghe, fuorvianti o infondate. Inoltre, il 40% delle indicazioni non ha prove a sostegno e la metà di tutti i marchi verdi offre una certificazione debole o inesistente.

Dal punto di vista dell’industria, la consapevolezza sulla presenza di composti organici volatili (VOC), della sicurezza degli utenti e dell’abbandono delle soluzioni tradizionali per passare a qualcosa di migliore per l’utente e per l’ambiente è in rapida crescita.

Esiste uno slancio che non c’era 10 anni fa, con i grandi distributori di prodotti industriali che spingono proattivamente i fornitori a presentare dichiarazioni e politiche ESG (ambientali, sociali e di governance) e CSR (responsabilità sociale d’impresa) basate su dati scientifici o, preferibilmente, certificazioni di terzi, come quella offerta da EcoVadis.

I professionisti della manutenzione, della riparazione e della produzione dovrebbero cercare prodotti industriali a base chimica – come sgrassatori, detergenti, lubrificanti, grassi e inibitori della corrosione – che riducano l’impatto ambientale attraverso criteri verificabili e basati su prove scientifiche. Tuttavia, ogni decisione di acquisto dovrà tenere conto di molte altre considerazioni. Tra queste, la prima è la prestazione del prodotto.

C’è l’idea che alcuni prodotti “ecologici” siano in qualche modo meno potenti. È chiaro che un prodotto con un’impronta ambientale ridotta al minimo e che manca di forza è poco utile. Gli utenti finali hanno bisogno di formulazioni di livello professionale per svolgere delle attività di manutenzione e riparazione che soddisfino o superino le aspettative prestazionali.

Ottenere il via libera

CRC Industries si è prefissata di raggiungere questi obiettivi con la sua nuova piattaforma ecologica Green Force®: una serie di formulazioni di sgrassatori, lubrificanti e prodotti speciali che sono state analizzate in base a specifici criteri scientifici e alle esigenze ESG degli utenti. Ad esempio, i prodotti sono facilmente biodegradabili, sono stati verificati in modo indipendente, hanno un contenuto di VOC basso (<10%) o nullo e non necessitano di riportare avvertenze particolari sulla salute o l’impatto ambientale.

In effetti, questi prodotti tendono a riportare solo un simbolo di avvertenza standard, che riguarda l’infiammabilità, tipica di molti prodotti aerosol. Come requisito obbligatorio, i prodotti Green Force devono essere facilmente biodegradabili secondo il test OCSE A-F (>60%).

Per dare un termine di confronto: se la sostanza gocciola sul terreno, significa che più del 60% deve scomparire entro 28 giorni. I prodotti devono inoltre soddisfare uno o più dei seguenti tre criteri generali: formula a basso (<10%) o nullo contenuto di VOC; >50% di materiale rinnovabile o prodotto a base biologica; >50% di formula a base d’acqua.

Tutti i prodotti Green Force devono inoltre soddisfare altri cinque criteri, espandibili in base all’introduzione di nuove normative. I prodotti che soddisfano i criteri riporteranno il logo Green Force sulla grafica dell’etichetta e saranno supportati da un certificato di conformità da utilizzare durante le verifiche.

Green Force per il settore alimentare

Hydropower è uno sgrassatore generale a base d’acqua, a pH neutro, sicuro per i processi alimentari e approvato da NSF. Rimuove in modo rapido e sicuro grasso, olio, lubrificanti, sporcizia e altri contaminanti difficili da parti e superfici meccaniche.

CRC Industries lavora a fianco dei partner di distribuzione e degli utenti finali per garantire la conformità ESG della catena di fornitura, fornendo al contempo soluzioni alle esigenze di conformità ESG e CSR relative ai prodotti di manutenzione.

Con il riconoscimento dello status EcoVadis “Silver” nel 2023, CRC è tra il primo 25% delle organizzazioni globali sottoposte ad audit EcoVadis; il certificato è scaricabile dal sito web dell’azienda.

Per informazioni, domande e per contattare un responsabile locale: hello@ crcindinfo.com.

www.crcind.com

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