FLOTTWEG: il futuro nelle proteine vegetali

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Solo pochi anni fa, i prodotti proteici vegetali erano una piccola nicchia di mercato. I consumatori interessati a questo prodotto rappresentavano solo una piccola frazione del mercato totale. I prodotti più noti erano il tofu e il seitan, a base di proteine di soia e di grano.

Tuttavia, per la maggior parte della popolazione, tali prodotti non erano un’alternativa reale a quelli animali per ragioni culturali e per via del gusto e della consistenza. Recentemente però le tecniche di produzione e la passione dei produttori hanno permesso di arrivare ad alimenti a matrice proteica vegetale che imitano in maniera molto realistica la loro controparte animale in termini di gusto, consistenza e aspetto.

Questo ha permesso di raggiungere anche persone che amano la carne ma che consumano volentieri anche alternative a base vegetale, purché il gusto e il prezzo siano corretti.

Grazie al successo commerciale e alla copertura mediatica positiva, sono nate tante start-up in tutto il mondo e oggi esiste una grande varietà di alternative a base vegetale.

Note società tradizionali stanno espandendo la loro gamma di prodotti. Parliamo di aziende della filiera agroalimentare che già coltivano e vendono la materia prima e che ora estendono la loro catena del valore, oppure produttori di olio vegetale che possono ottenere sottoprodotti ad alto contenuto proteico dai processi di estrazione e raffinazione.

Anche le aziende alimentari che acquistavano proteine vegetali sul mercato hanno ora interesse a iniziare una propria produzione.

Inoltre, la popolazione mondiale crescerà fino a 10 miliardi di persone nel 2050. Un adeguato approvvigionamento proteico è necessario per l’umanità e per limiti ecologici ed etici non ci si potrà più basare solo sull’allevamento animale.

L’estrazione delle proteine dalle piante, molto più efficiente, sarà fondamentale per uno sviluppo sostenibile a lungo termine. Le piante amidacee come piselli, fave o lenticchie e le piante oleose come soia, lupino o girasole, sono fonti proteiche ideali.

Nella lavorazione di entrambi i tipi di materie prime si sfrutta la naturale solubilità delle proteine in acqua al variare del pH. In una prima fase, la proteina può essere estratta selettivamente in una soluzione alcalina e separata dai residui solidi (fibre e amido) per mezzo di decanter.

Nella seconda fase, la proteina già solubilizzata viene resa di nuovo insolubile e fatta precipitare riducendo il pH della soluzione.

La proteina viene quindi separata e disidratata con un Sedicanter®. Grazie a successive fasi di lavaggio si raggiunge l’isolato proteico. Le piante amidacee contengono il 20-25% di proteine ma anche una grande quantità di amido e fibre.

Nel processo di separazione Flottweg tutti i componenti possono essere estratti e concentrati fino ai massimi livelli di purezza, utilizzando setacci centrifughi, idrocicloni, centrifughe a ugelli, decanter e Sedicanter® Flottweg. L’amido e le fibre ottenuti possono essere commercializzati come materie prime di alta qualità. Nel caso delle materie prime oleose, il processo è simile, ma occorre prima effettuare la disoleazione. Il pannello pressato prodotto durante la produzione di olio può quindi essere ulteriormente lavorato.

Alcune di queste piante contengono fattori antinutrizionali (ANF), che costituiscono per la pianta una protezione naturale dai predatori. Grazie al processo Flottweg, è possibile rimuovere selettivamente queste sostanze e ottenere un’elevata qualità delle proteine senza effetti collaterali o alterazioni del gusto.

Utilizzando il processo Flottweg, con qualsiasi tipo di materia prima è possibile raggiungere una purezza dell’isolato proteico elevatissima, fino all’80- 90%.

www.flottweg.com/it/

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