Il PACKAGING ALIMENTARE e il suo futuro

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Smart Packaging Hub main sponsor del Cibus Tec Forum e parte attiva dell’evento con un workshop dedicato a: L’industria del packaging: cosa c’è di nuovo e cosa c’è all’orizzonte? Il punto di vista dei Costruttori.

Oltre un anno fa è iniziata la pandemia del Covid-19 che ha cambiato la vita di miliardi di persone e modificato la filiera produttiva del settore alimentare. Che cosa è successo al packaging per il settore alimentare strettamente legato alla domanda dei consumatori; che cosa richiede il mercato? Che cosa dobbiamo aspettarci dal prossimo futuro? Questi i temi che SPH affronterà Il mondo dell’automazione ha spinto sull’acceleratore interessando anche il settore del confezionamento alimentare.

Nel periodo del picco della pandemia, alcuni settori hanno subito uno stop forzato per motivi sanitari. Altri, come quello sanitario, farmaceutico e alimentare hanno avuto la necessità di aumentare rapidamente la capacità produttiva.

La redazione di Rassegna Alimentare incontra Smart Packaging Hub che ci racconta il proprio coinvolgimento a Cibustec Forum

“La domanda nel settore alimentare ha avuto un picco incredibile nei primi mesi”, spiega SPH. “A queste richieste improvvisamente aumentate si è ricorso inizialmente all’utilizzo dello stock dei prodotti mentre venivano potenziati gli impianti di processo e confezionamento.

Un’indagine fatta fra i nostri clienti in diversi paesi ha confermato la necessità dell’aggiornamento tecnologico degli impianti a causa della maggiore necessità di capacità produttiva sia per quantità che per qualità.

La qualità riguarda gli acquisti effettuati sul canale e-Commerce, cresciuti in maniera importante influenzando gli imballi, riprogettati ad hoc in tempi rapidi. Questo è stato necessario per esigenze di marketing e di distribuzione”.

L’adeguamento degli impianti è stato necessario per mantenere i ritmi di produzione richiesti. “Abbiamo avuto grande richiesta di impianti automatici da aree che in precedenza erano in fase di sviluppo e che hanno avuto bisogno di automatizzare i sistemi di confezionamento prima manuali” ci ha spiegato SPH.

“In fase di progettazione è importante l’automazione per supportare i ritmi di produzione richiesti. L’automazione oltre a far funzionare gli impianti in sicurezza anche con la pandemia offrono un ottimo ritorno dell’investimento. In alcune aree dove il costo del lavoro manuale era più vantaggioso di un impianto moderno, sono poi subentrati altri parametri legati alla sicurezza nel lavoro, al distanziamento sociale e alla sua continuità che hanno favorito l’utilizzo di impianti automatici rispetto a quelli manuali”.

“Il mercato ha mandato segnali importanti: la nuova dinamica dei consumi ha richiesto una riprogettazione degli impianti per il nuovo packaging: maggiore sicurezza, maggiore protezione degli alimenti in fase di produzione. “ Le tendenze del mercato sono la guida ci spiega SPH.

Uno degli argomenti di discussione con SPH è la progettazione di impianti per il packaging sostenibile secondo i requisiti dell’economia circolare, concetto sempre più presente nel mondo moderno.

“Molto è legato all’impiego dei materiali con cui sono progettate le confezioni. Il passaggio da quelli meno amichevoli con l’ambiente a quelli ecosostenibili come i materiali compostabili, riciclabili, dalla seconda (o terza) vita è una tendenza iniziata già negli anni passati.

“Scegliere materiali ecocompatibili ha riflessi positivi verso il consumatore che spesso sceglie prodotti confezionati con questo criterio”

I materiali ecocompatibili sono sempre più impiegati nel confezionamento alimentare. “Lo si capisce dai contenitori: capsule del caffè riciclabili o dal minore impatto ambientale; confezioni dell’eCommerce e della GDO che strizzano l’occhio all’ambiente con piccole o grandi confezioni. In generale è la cultura che ormai ha preso la strada della maggiore consapevolezza nei riguardi dell’ambiente” ci spiega SPH.

“I materiali impiegati nel confezionamento dei prodotti, siano impiegati per cassa americana, wrap around, trays o altro sono studiati per essere meno impattanti verso l’ambiente e queste scelte sono condizionate dalle preferenze dei consumatori.

Inoltre, nel progetto della confezione deve essere presentato in maniera adeguata il messaggio e le indicazioni per il cliente. Si tratta in definitiva di un progetto da affrontare con competenza e grande attenzione: materiali, forme, aspetto grafico sono tutti elementi di un progetto coordinato. Ormai la direzione che il mercato ha preso è molto chiara e il futuro del confezionamento sarà sempre più basato sui concetti di automazione, flessibilità e sostenibilità”, conclude SPH.

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