LATTE SOSTENIBILE?

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Sì, dai prati stabili della Valle del Mincio

Passa anche il latte sotto la lente della sostenibilità, con un’operazione finanziata dal Programma di Sviluppo Rurale della Regione Lombardia in un’area peculiare del territorio: quella della Valle del Mincio, oggi minacciata dai cambiamenti climatici.

a cura di
Elisa Crotti

L’operazione 1.2.01 definita “Latte Sostenibile” vuole diffondere la conoscenza delle migliori tecniche disponibili per ridurre l’impronta carbonica delle aziende zootecniche che producono latte bovino nel territorio dei prati stabili della Valle del Mincio, una zona dall’altissimo valore economico, eccezionale nella capacità di autoapprovvigionamento di alimenti zootecnici e un esempio di sostenibilità.

Quanto il latte di questo comprensorio sia sostenibile lo conferma l’analisi della carbon footprint (la quantità di emissioni di gas a effetto serra generate nell’intero ciclo di vita di un prodotto) di 10 aziende agro-zootecniche. Un’analisi che ha riguardato ben 4.600 ettari nei comuni di Goito, Marmirolo, Porto Mantovano e Roverbella, per il 25% della superficie agricola totale.

I risultati sono chiari: l’impatto di queste aziende è paragonabile a quello riportato per le più efficienti aziende del Centro Europa, a dimostrazione di come il sistema produttivo adottato tradizionalmente nella Valle del Mincio possa essere considerato sia un esempio da seguire dal punto di vista della sostenibilità ambientale, sia un modello economicamente efficace per l’autoproduzione di fieni di qualità eccellente.

L’applicazione nelle aziende da latte a fini dimostrativi di metodi e tecniche di produzione a basse emissioni di CO2 ha riguardato i principali aspetti produttivi aziendali, considerando sia la componente agricola che quella zootecnica, nel rispetto della connessione inscindibile fra produzione foraggera dei prati permanenti e alimentazione delle bovine.

In particolare, le buone pratiche sono state finalizzate a tutelare l’uso storico e tradizionale dei prati stabili e il loro ruolo di serbatoi di carbonio per il contrasto ai cambiamenti climatici. È stata inoltre definita la migliore gestione del suolo, anche con macchinari innovativi, per preservarne la fertilità e vedendo il ripristino dei prati degradati.

Attraverso un’app dedicata – Latte Sostenibile, rilasciata nel corso del progetto – le aziende sono oggi in grado di quantificare e comunicare ai consumatori l’impronta carbonica dei proprio prodotti. Il che si traduce in maggiore trasparenza rispetto alle azioni per la gestione delle emissioni di gas serra legate all’intero ciclo di vita di un prodotto.

Non solo: calcolando la carbon footprint aziendale è possibile per gli imprenditori individuare i processi più impattanti e valutare gli effetti dell’introduzione delle buone pratiche, migliorando in tal modo tutti i processi decisionali.

L’app consente inoltre il confronto con le diverse realtà lattiero-casearie italiane (differenti da quella di produzione di Grana Padano DOP) legate ai territori dei prati stabili della Valle del Mincio.

Il progetto “Latte sostenibile”, coordinato dalla Fondazione CRPA Studi Ricerche di Reggio Emilia, ha visto il coinvolgimento dei partner del Progetto integrato d’area “Valorizzazione del territorio dei prati stabili della Valle del Mincio”, ossia latterie e aziende del territorio, i Comuni di Goito, Marmirolo, Porto Mantovano e Roverbella e l’Ente Parco del Mincio.

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