L’industria italiana del packaging ha chiuso il 2020 con numeri piuttosto incoraggianti, malgrado la pandemia.

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 Importante il supporto di UCIMA a tutto il comparto.

Riccardo Cavanna
Vice Presidente di UCIMA
Amministratore Delegato di CAVANNA Spa 

Riccardo Cavanna è amministratore delegato dell’omonima azienda novarese CAVANNA Spa, specializzata nel settore delle tecnologie per il flow pack affermata da decenni sul mercato nazionale ed internazionale, nonché vice presidente di UCIMA, l’associazione italiana che riunisce gran parte dei costruttori di macchine per il packaging. 

Alla luce dei numeri comunicati di recente e in virtù di un 2021 ormai alle porte, abbiamo interpellato il vice-Presidente Riccardo Cavanna per raccogliere informazioni in merito al mercato e a quelle che sono state le attività di Ucima nel corso del 2020 e di quelle che saranno le imminenti prospettive per il settore.

Dott. Cavanna qual è stato nel 2020 l’andamento in Italia per l’industria italiana del packaging? 

Dopo un primo momento di perplessità e di stupore il settore del packaging ha reagito alla pandemia con grande reattività dimostrandosi un comparto industriale solido e preparato, riuscendo a gestire quella che è stata un’improvvisa emergenza, totalmente unica nel suo genere. 

Il settore industriale delle aziende che costruiscono trasversalmente macchine, impianti e linee per i diversi ambiti del confezionamento, ha quindi saputo affrontare con determinazione l’impatto devastante del COVID-19 dando un grande supporto sia in termini pratici che economici al paese, riscuotendo alla fine dell’anno un calo fisiologico, ma minimo che si attestata sul -5% rispetto a quello che è stato il fatturato dell’anno precedente. Addirittura ci sono state realtà In alcune altre realtà c’è stato persino un vero e proprio incremento.

Mi sento quindi di poter affermare che il settore del packaging ha risposto prontamente e con fermezza, mantenendo la posizione in termini sia di fatturato che di occupazione malgrado le immense difficoltà, riuscendo a realizzare dei buoni numeri e a mantenere pressoché integra la produzione, questo grazie anche agli sforzi fatti negli ultimi anni dalle aziende per adeguarsi a quella che è stata l’evoluzione all’industry 4.0.

Un settore industriale particolarmente dedito e attento a quello che è la trasformazione in termini di digitalizzazione, che ha quindi potuto raccoglierne i frutti in occasione di un evento così inaspettato, riuscendo così non solo a chiudere nuovi ordini, ma soprattutto a gestire i precedenti, fornendo ai propri clienti assistenza e supporto eccellenti, seppur in remoto.

Veniamo ad UCIMA, come ha supportato i propri associati in questo anno a dir poco anomalo?

Ucima è stata vicino non solo ai propri associati nel corso dell’anno, ma anche ai non associati, fornendo loro regolarmente un servizio di reportistica rispetto al mercato e ai relativi cambiamenti, una panoramica di come i diversi paesi hanno affrontato la situazione e fornendo una mappatura globale su quella che era la condizione durante il lockdown, condividendo con tutto l’indotto dati e un’ampia serie di utili informazioni. 

Questo perché Ucima ha sentito forte il dovere, nonché la necessità di supportare un settore industriale così trainante per l’economia italiana, a prescindere da chi fosse associato o meno. Questo è stato fatto anche rispetto alla questione Interpack, positivamente risolta con lo slittamento della manifestazione al 2023. Tutti gli associati e non solo, erano infatti concordi nel ritenere impossibile la gestione di una manifestazione in termini di esposizione e di visita nel febbraio del 2021, Ucima ha quindi contribuito con forza ad esprimere il dissenso delle aziende collaborando a indurre Messe Duesseldorf a procrastinare l’evento. 

Prospettive per il 2021? 

Rossano Bozzi 
Amministratore Delegato 
di IPACK-IMA 

È ovviamente complesso anticipare una visione chiara per il prossimo anno, mi sento tuttavia, grazie anche all’ottimismo che mi contraddistingue e alla reattività che ha dimostrato il nostro settore, di esprimere un parere prudentemente ottimista. Naturalmente ci saranno dei cali fisiologici e ulteriori oggettive difficoltà, tuttavia in virtù di quelli che sono stati gli ultimi mesi, ritengo di poter affermare che il nostro settore sia in grado di affrontare positivamente anche il 2021 soprattutto in visione di un miglioramento di quella che dovrebbe essere la situazione pandemica generale. 

IPACK-IMA 2022: un appuntamento che tutti attenderemo con ansia.

Grazie alla lungimiranza dell’amministratore delegato di IPACK-IMA, Rossano Bozzi, l’appuntamento italiano per eccellenza per quanto riguarda non solo le tecnologie per il packaging, ma anche le tecnologie riguardanti il mondo del food e del bakery è stato posticipato al maggio 2022. Considerando il quadro generale non poteva essere fatta scelta migliore. 

IPACK-IMA 2022 sarà quindi la vetrina delle innovazioni, essendo venuto a mancare nel frattempo il consueto appuntamento con INTERPACK. Stiamo già lavorando per organizzare un’IPACK-IMA in linea con quella che è ormai l’evoluzione del mondo delle fiere, portando più connessioni e un approccio differenti oltre ad importantissime novità. 

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Un evento quindi con una formula rinnovata in un hub strategico e importante come Fiera Milano. 

Una manifestazione di filiera che possa rappresentare a 360° il settore industriale non solo dedicato al non-food, ma anche a settori come pasta, beverage e food, incluso il mondo pharma, comparto importantissimo per il mondo dell’imballaggio. 

In attesa quindi di IPACK-IMA 2022, concludo con un augurio e una raccomandazione, mai sprecare una crisi, auspicando in un 2021 pieno di opportunità. 

sonia
A cura di Sonia Bennati

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